Il contesto storico.
La cultura di Ponte come quella della Regione Campania e dell’intera Italia del sud è caratterizzata dalla coltura agricola specie della vite. Essendo l’economia locale di origine contadina anche l’architettura è intrisa di cultura agricola. Il centro storico di Ponte, racchiuso e fortificato dalle torri, era il luogo dove venivano a soggiornare d’estate i piccoli proprietari terrieri della zona. Prova ne sono le numerose abitazioni del centro storico che fino a poco tempo fa conservavano ancora scene di vita agreste sui soffitti delle stanze “nobili”. Il Centro storico di Ponte, piccolo ma ancora in gran parte ordinato, anche nella toponomastica ha conservato la cultura agricola, infatti, tra i vicoli si trova ancora il “Vico Verdura” dove i contadini ogni venerdì allestivano bancarelle per il mercato paesano; tradizione che esiste anche oggi. A ovest ed all’esterno della cinta fortificata della torri del castello c’erano le abitazioni dei contadini che, seguendo una disposizione urbanistica a pettine, erano abbarbicate fin sul ciglio dell’alta sponda del Torrente Alenta. Il Torrente passando sotto un ponte di epoca romana, “ad pontem lapideum”, sfociava nel Fiume Calore.